La Parola del Parroco
Quando ero bambino, la Quaresima richiamava in me immagini di tristezza e malinconia. Fra ragazzi, si diceva spesso: “Sei triste come una Quaresima!”. Questo semplice detto racchiude la percezione che molti di noi avevano di questo periodo: un tempo di sacrificio, astinenza, e austerità. Ma guardando più a fondo, possiamo scoprire che la Quaresima è ben più di una semplice stagione di penitenza. Essa è, in realtà, una primavera spirituale, un tempo di speranza, rinnovamento e conversione che ci prepara a vivere pienamente il mistero pasquale.
Il significato di questo tempo
Il termine "Quaresima" deriva da quadragäsëmus, che significa “quaran-tesimo giorno (prima di Pasqua)”, ma in inglese la parola quaresima: “Lent” ha un significato ancora più affascinante: "pri-mavera". Questo collegamento ci invita a riflettere su come questo tempo sia davvero una stagione di rinnovamento, come la primavera che risveglia la natura dopo il lungo inverno. La Quaresima è un tempo di rinascita, che ci invita ad aprire il nostro cuore a un processo di trasformazione interiore. Originariamente, essa era un periodo di preparazione per i catecumeni, coloro che si preparavano a ricevere i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, simbolizzando un nuovo inizio, un “germoglio” che nasce per abbracciare la Pasqua.
Il cammino di preparazione verso la Pasqua
La Quaresima non è solo un periodo di sacrifici esteriori, ma un'opportunità di conversione, di cambiamento profondo del cuore.
L’obiettivo finale è giungere alla Pasqua con una "novità di vita", un cuore rinnovato e pronto ad accogliere la gioia della Risurrezione.
Un Anno Santo di rinnovamento spirituale
In questo Anno Santo, la Quaresima assume un significato ancora più profondo. L’Anno Santo è un tempo speciale di rinnovamento spirituale, di incontro con la misericordia di Dio, di purificazione e di riconciliazione. Come la primavera riporta la luce dopo il freddo inverno, la Quaresima ci invita a superare le ombre del peccato per risorgere alla luce della grazia di Dio. È un tempo di speranza, in cui la Chiesa ci invita a vivere la nostra fede con rinnovato slancio, a riscoprire la bellezza della salvezza che Cristo ci offre e a camminare verso la Pasqua con un cuore che palpita di gioia e gratitudine.
Il cammino di Fede e di Speranza
Seguendo l'esempio che don Tonino Bello usò in un’omelia nel 1985, sappiamo che il percorso che intraprendiamo durante questo periodo non è facile, si tratta di una scelta che ci conduce su un sentiero di sacrificio e impegno, simile alla “mulattiera” che sale verso il cuore della croce. Questo percorso, simbolo di sacrificio e impegno, è un cammino di fede che ci porta a scoprire la profondità del mistero di Pasqua.
La “circonvallazione” può sembrare più comoda, ma solo entrando nel cuore della Quaresima, accettando le sfide e le difficoltà di un cammino di penitenza, possiamo incontrare il Cristo che ci salva e rinnovare la nostra vita. Questo cammino ci invita a calpestare le orme di Gesù ed essere disposti a rallentare il passo per accogliere l’altro nella sua difficoltà.
La speranza che risplende nel mondo
Infine, questo tempo ci esorta a risplendere come “stelle nel mondo”. Ogni piccolo atto di amore e misericordia è un segno tangibile della speranza che nasce dal nostro incontro con Gesù. Anche nei momenti più difficili, la luce della Pasqua è già presente, pronta a illuminarci e a condurci alla vera gioia. In questo Anno Santo, abbiamo l'opportunità di riscoprire la grazia di un tempo che ci conduce verso la Pasqua e la Risurrezione. Un cammino che, pur richiedendo impegno, si rivela principalmente un viaggio di speranza, perché attraverso la croce giungiamo alla vita nuova. Affrontiamolo con cuore aperto, per giungere a inginocchiarci con umiltà davanti alla croce di Gesù, e da lì passare, rinnovati nello spirito, verso la gioia della Sua Risurrezione.
La missione urgente della Chiesa oggi
Gli Apostoli non erano numerosi, solo un piccolo gruppo di amici che, dopo la morte di Gesù, si sono addirittura dispersi. Eppure, dopo aver incontrato il Risorto e sentiti rinnovati nel proprio cuore, pur essendo pochi, hanno dato vita alla prima comunità cristiana e hanno iniziato il cammino della Chiesa. Messa da parte ogni paura, si sono posti un unico obiettivo: far conoscere il Vangelo di Gesù vivo.
Questa realtà può essere un’immagine dei cristiani delle comunità dei nostri giorni. Siamo una piccola minoranza e anche noi, spesso, ci sentiamo un po’ smarriti in una società complessa, e talvolta ci sembra di aver perso la strada. Così cammina il popolo dei pellegrini di speranza che attraversano i tempi, come il pizzico di sale, come il poco lievito, come la piccola lampada.
La tentazione può essere quella di concentrarsi su iniziative del passato che attiravano molta gente o su attività inedite che, pur essendo utili, non riescono però a trasmettere il cuore del messaggio evangelico. La Chiesa, in quanto comunità cristiana, è chiamata prima di tutto ad essere testimone del Vangelo di Gesù, a farne esperienza e a trasmetterlo in modo autentico. Non si tratta solo di proporre regole morali o riflessioni del passato, ma di condividere la buona notizia che Cristo è morto e risorto per la salvezza di ogni uomo e donna.
S. Paolo è molto chiaro nel suo invito: “il Vangelo non è solo un messaggio, è una ‘potenza di Dio’ che può trasformare la vita”. La missione della Chiesa non deve temere di essere testimone di questa potenza, anche a costo di sembrare scomoda agli occhi del mondo. Non si tratta di essere rigidi o presuntuosi, ma di avere il coraggio di annunciare la verità che salva, con la consapevolezza che solo nel Signore Gesù si trova la vera libertà e gioia.
In questo tempo di Quaresima, siamo chiamati a riscoprire la potenza trasformante del Vangelo nella nostra vita, a rinnovare il nostro impegno a seguire Cristo con cuore sincero, senza cedere alla tentazione di conformarci la mentalità del nostro mondo.
Questa missione è urgente e vitale. La Chiesa deve continuare a spingersi oltre il semplice fare, per essere una realtà che annuncia la salvezza, senza paura di essere vista come esagerata o fuori passo con il mondo, e neppure scoraggiata per i bassi numeri nella risposta. La vera forza della Chiesa sta nell'annunciare Cristo con convinzione, testimoniando con la propria vita la trasformazione che solo Lui può portare.
Chiesa sta nell'annunciare Cristo con convinzione, testimoniando con la propria vita la trasformazione che solo Lui può portare.