Uniti e connessi
La parrocchia è famiglia di famiglie e pertanto c’é bisogno di incontrarci, di comunicare e di condividere la nostra vita.
La parola stessa comunicazione è una parola che viene dal latino cum = con e dal verbo munire = legare, significa quindi legare insieme.
L’uomo è un essere sociale e ha necessità di comunicare con i suoi simili perché nessun uomo è una isola, diceva Thomas Merton. Nel mondo globalizzato di oggi siamo tutti interconnessi. Potremo dire che l’uomo è quello che comunica, è comunicazione. Dio si è comunicato attraverso la Parola e il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi. Comunicazione non è soltanto parola, ma anche ascolto, è dialogo.
La vera comunicazione deve essere inclusiva, piena di valori, aperta alla diversità e alla creazione di comunità. Papa Francesco ci ha ricordato che si comunica con l’anima e con il corpo, con la mente e con il cuore, con le mani; si comunica con tutto. Il vero comunicatore dà tutto sé stesso, mette tutto sé stesso nel comunicare, non si risparmia. Ma la comunicazione più grande, sottolinea Francesco, è l’amore.
Pertanto comunicare con una comunità è amare la comunità, è mantenerla viva perché l’amore è vita. Uno strumento prezioso per fare comunione comunicando è il sito della parrocchia. Già c’era ed è servito in questi anni a mantenere uniti e informati i parrocchiani della Comunità Pastorale Madonna d’Useria.
Ma come voi ben sapete, la scienza e la tecnica avanzano e gli strumenti di comunicazione si rinnovano continuamente. Succede come con un vestito: era nuovo, ben aggiustato, secondo la moda del tempo, ma con il passare degli anni si è consunto, è uscito di moda e non serve mettere un rattoppo nuovo su un vestito vecchio, meglio farsi un vestito nuovo.
Questo è stato il desiderio di alcuni nostri parrocchiani nel volere dotare la comunicazione di uno strumento nuovo dando una nuova configurazione al sito perché sia più agile e partecipativo. Nuovo pertanto sarà anche l’impegno di chi collabora nel portare avanti questa iniziativa. Non può essere solo responsabilità dei sacerdoti e di pochi altri, ma deve essere impegno di vari soggetti che mettono a disposizione le loro competenze e abilità per il bene della comunità. E chi serve lo faccia con gioia perché il Signore ama chi dona con gioia e perché proprio la gioia è l’aspetto più intimo della comunicazione. Possa questo sito diventare una occasione di comunione e di comunicazione a tutti i livelli.