“Giubileo”
da “Yobel” , uno strumento ricavato dal corso dell’ariete il cui suono annunciava l’inizio di un tempo particolare. Era un anno in cui la terra doveva riposare, si condonavano i debiti e liberavano gli schiavi. Era necessario tornare a vivere come fratelli!
Invece in latino ha radici da “jubilum”, da cui nascono parole di giubilo, gioia. Indica un anno di grazia nel quale riscoprire la gioia della vita cristiana che, rinnovata dalla remissione dei peccati, ritrova lo slancio per annunciare il Vangelo di Gesù.
“Porta santa”
L’inizio dell’Anno Giubilare avviene la notte di Natale con il rito di apertura della PORTA SANTA della Basilica di San Pietro. La fine coincide con l’Epifania del 2026. Spalancare la porta della Chiesa e passare attraverso la Porta Santa per disiderare di avvinarsi a Cristo che è la porta: “Se uno entra attraverso me, sarà salvato”.
“Perdono”
il segno importante del Giubileo è la richiesta di PERDONO. Accostarsi al Sacramento con il quale veniamo riconciliati con Dio equivale a fare esperienza diretta della sua misericordia. E’ trovare il Padre che perdona: Dio perdona tutto. Dio ci comprende anche nei nostri limiti, ci comprende anche nelle nostre contraddizioni. Non solo, Egli con il suo amore ci dice che proprio quando riconosciamo i nostri peccati ci è ancora più vicino e ci sprona a guardare avanti.
“Indulgenza”
L'indulgenza plenaria è una grazia speciale concessa dalla Chiesa cattolica che permette ai fedeli di ottenere la remissione totale delle pene temporali dovute ai peccati. In altre parole, l'indulgenza plenaria cancella completamente le conseguenze terrene dei peccati, offrendo una sorta di "reset" spirituale. È importante sottolineare che l'indulgenza non è un perdono dei peccati in sé, ma piuttosto un atto di misericordia che libera dalle pene associate ai peccati.
L’indulgenza può essere chiesta per sé stessi, oppure per terzi, siano essi in vita oppure defunti.