Omelia nel 40° di Sacerdozio di don Claudio Lunardi

PAROLA DEL PARROCO

Domenica 7 luglio • VII Domenica dopo Pentecoste


Vi ho detto queste cose… perché abbiate pace in me”. E ancora: “Questa è la vita eterna: che conoscano te e colui che hai mandato”. Penso che in queste espressioni di Gesù troviamo la regola, il programma di vita, il compito del sacerdote: una vita donata per portare tutti a Dio.

Questa mattina, ancora una volta, desidero con tutto il cuore essere mettermi nelle mani di Dio per conoscerlo e farlo conoscere. Vorrei rinnovare quanto avevo scritto quarant’anni fa sull’immaginetta della mia Ordinazione Sacerdotale: “Essere tutto a tutti”, per condurre tutti a te o Signore.

Ascoltando la Sua Parola e nutrendoci del Suo corpo e del Suo sangue, noi possiamo già sperimentare, qui oggi, la Vita eterna ed avere pace in Gesù Cristo.

Celebrare il 40° di sacerdozio non significa, non può e non deve significare un’auto celebrazione. Gli occhi e il cuore non devono essere puntati su di me, se così fosse non starei rispondendo alla sua volontà, non starei conducendo al Signore le comunità che mi state affidate. Ecco perché ancora una volta desidero con tutto il cuore che gli occhi di tutti siano orientati al Signore per gustare la sua amicizia e la pace che ne consegue.

La Parola di questa domenica ci presenta tre testi diversi con una linea che ne diviene risorsa per la nostra vita cristiana.

Vediamo i testi:

  1. Il libro di Giosuè ci dice che Dio mantiene la promessa fatta, ma questa non coincide con un momento facile e tranquillo; infatti, ci racconta di un passaggio impegnativo, con dei rischi enormi per il popolo d’Israele: ma il Signore mantiene la sua promessa.
  2. Nel Vangelo di Giovanni troviamo un’espressione che richiama questa fedeltà di Dio, una parola che incoraggia i suoi discepoli e la sentiamo rivolta anche per noi oggi: “Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio, io ho vinto il mondo”. Nella fatica dell’essere prete oggi, il Signore mi dice “abbi coraggio!”.  Nell’impegno dell’essere cristiano oggi, in un mondo che non lo è più, sentiamo viva la sua parola che ci dice: “Io ho vinto il vinto!” Io sono con te!
  3. Anche nel testo di Paolo troviamo una lunga lista di insidie, di rischi, paure. S. Paolo, però, alla fine, ci regala delle parole stupende, che fanno parte anche di un bel canto, … “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”. “Ne morte e ne vita potranno separarci dall’amore di Cristo in noi”.

Tre testi che ci presentano il cammino che noi sacerdoti e cristiano dobbiamo percorrere.

Ma si può ancora vivere la propria vocazione cristiana in questo mondo che non lo è?

La Parola di oggi ci dice “SI”, si può essere cristiani oggi, si può essere preti oggi, a condizione di accettare, abitare il presente per quello che è: con le sue perdite e le sue risorse, con le sue nostalgie e le sue speranze, con le tempeste, ma anche il sole.

Non vogliamo vivere questo tempo come un disperato sopravvivere ai cambiamenti, ma riscoprire e vivere la vocazione del Vangelo. Gesù predicava una verità che rendeva liberi, liberi dalla pressione del mondo. È vero tutti abbiamo motivi per elencare contrasti, insidie che rendono difficile e impegnativo l’attraversamento del cammino della nostra vita.

Paure, incertezze, fatiche, dubbi, solitudine… ma chi ci potrà aiutare in questo cammino della fede?

Di quali risorse ci possiamo avvalere? La parola che offre tre piccole risposte, ma che piccole non sono. Sono parole che mi hanno sempre sostenuto e ac-compagnato in questi quarant’anni che sono prete.

  1. Vi ho detto questo perché abbiate PACE in me!” Dopo aver parlato delle tribolazioni che avremo aggiunge: “Vi ho detto questo perché abbiate PACE in me!” Quando il Vangelo è accolto, è amato, è fatto entrare della nostra vita … il Vangelo funziona: dà pace… anche nelle fatiche, nelle tribolazioni … Se il fuoco del Vangelo è acceso in noi, troviamo pace e diventiamo operatori di pace. Quanto sono riconoscente al Signore per aver incontrato nella mia vita sacerdotale tante persone con questo “fuoco dentro”, spinti a fare del bene solo in forza del Vangelo che dà loro libertà.
  2. Una seconda parola, un’altra risorsa. Paolo ci dice “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”  La certezza di essere accompagnati, guidati dall’amore di Cristo. Un proverbio africano dice che “il vento spezza ciò che non sa piegarsi”. La fede nell’amore del Signore che “ha vinto il mondo”, il vento dello Spirito ci rende attenti ai segni dei tempi e capaci per disegnare un volto nuovo alla nostra Chiesa. Non ripristinare quello che ormai non c’è più, ma dare un volto nuovo. Con l’amore di Gesù al centro della nostra vita saremo testimoni credibili nel mondo della gioia del suo amore. Sono di ritorno da un viaggio in Camerun, sono andato per l’ordinazione di un giovane che ai tempi era un bambino. Ho voluto andarci non solo per questo, per anche per rinnovare la carica e la passione missionaria nel mio 40 ° di sacerdozio. La chiesa camerunese ha ribaltato e cambiato il mio modo di essere cristiano e prete. Vorrei rivolgere attraverso P. Samuel i mei più vivi ringraziamenti alle tante persone che, forse senza nemmeno saperlo, mi hanno formato, aiutandomi a capire la bellezza e la forza del Vangelo.
  3. C’è una risorsa che ci possiamo avvalere per il nostro cammino di Chiesa come cristiani e come prete: “Conoscere Gesù: questa è la vita eterna”. Gesù, dicendo che la vita eterna è conoscere Dio e Suo Figlio, sta dicendo che la vita eterna non è dopo, ma è a partire proprio da questo incontro. Chi ha conosciuto e incontrato Gesù veramente non ha più la stessa vita di prima. Nulla è più come prima. È entrata in lui la dinamica dell’eternità.

Preghiamo perché il cammino che stiamo percorrendo insieme alla ricerca di un volto nuovo del nostro essere chiesa sia sempre segnato da questa dinamica dell’eternità: conoscere Dio e suo Figlio Gesù. Senza questa risorsa rischiamo di cadere nel vuoto.

La vita eterna incomincia già in questo momento, incomincia durante tutta la vita, che è orientata verso l’incontro finale con Cristo. Andiamo a Gesù con fiducia, rimaniamo alla Sua presenza, conti-nuiamo ad ascoltare la sua voce… “Questo vi ho detto” dice il Vangelo. Così saremo e avremo pace in Lui.
 

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