La vicina Quaresima ci aiuta a ben prepararci
Abbiamo appena concluso il tempo di Natale e, il calendario liturgico di questo anno, ci introduce velocemente nella Quaresima attraverso il pressante invito “convertitevi e credete al Vangelo”… perché “il tempo è compiuto”!
Il tempo è compiuto, è arrivato… non si può aspettare! Proprio questo, sembra dirci il passaggio dal Natale alla Pasqua, attraversando il cammino di conversione della Quaresima.
Sembra volerci dire che è tempo di rimboccarci le maniche e prendere sul serio il Mistero che abbiamo adorato nel presepe di Betlemme. È il tempo di lavorare, di demolire, di costruire, di edificare, di trasformare, di annunciare e di testimoniare.
È il tempo della semina generosa e abbondante che sboccerà nella Pasqua, nel Cristo Risorto.
La Quaresima di questo anno si colloca in un contesto molto particolare e determinante ci prepara al grande anno giubilare del 2025: l’Anno Santo.
L'ultimo Giubileo è stato quello straordinario del 2015 voluto da Papa Francesco.
Il Giubileo ha sempre rappresentato nella vita della Chiesa un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale. Da quando Bonifacio VIII, nel 1300, istituì il primo Anno Santo – con ricorrenza secolare, divenuta poi, sul modello biblico, cinquantennale e quindi fissata ogni venticinque anni –, il santo popolo fedele di Dio ha vissuto questa celebrazione come uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio.
I fedeli, spesso al termine di un lungo pellegrinaggio, attingono al tesoro spirituale della Chiesa attraversando la Porta Santa e venerando le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo custodite nelle Basiliche romane. Milioni e milioni di pellegrini, nel corso dei secoli, hanno raggiunto questi luoghi santi dando testimonianza viva della fede di sempre.
Il Grande Giubileo dell’anno 2000 ha introdotto la Chiesa nel terzo millennio della sua storia. San Giovanni Paolo II lo aveva tanto atteso e desiderato, nella speranza che tutti i cristiani, superate le storiche divisioni, potessero celebrare insieme i duemila anni della nascita di Gesù Cristo il Salvatore dell’umanità.
Giubileo del 2025 invita tutti a tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza.
In questo anno di preparazione i cristiani sono chiamati a recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo con la preghiera, per ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione, che impegna tutti al rispetto e all’azione concreta e responsabile per la sua salvaguardia.
Preghiera come voce “del cuore solo e dell’anima sola” (cfr At 4,32), che si traduce nella solidarietà e nella condivisione del pane quotidiano.
La Quaresima è un tempo privilegiato per la preghiera, solo nella preghiera possiamo rinnovare la speranza. Vivere una Quaresima con speranza vuol dire sentire di essere, in Gesù Cristo, testimoni del tempo nuovo, in cui Dio “fa
nuove tutte le cose”».