Oratorio Estivo 2023
Che bello sarà vedere bambini e ragazzi esercitarsi nel prendersi cura e nel riconoscere che è nella cura di altre persone che sono nati e stanno crescendo.
Durante il prossimo Oratorio estivo dal titolo «TuXTutti – e chi è mio prossimo?», la cura reciproca, data e ricevuta, sarà la spinta che ci farà andare incontro agli altri – a tutti gli altri – con un invito costante a metterci in gioco in prima persona.
Capire il bisogno dell’altro, sapersi spendere per gli altri con responsabilità e gratuità, avere lo slancio a farsi vicini a tutti con rispetto e stima, provare il coraggio di chi rompe gli schemi per poter mettere in pratica il comandamento dell’amore saranno le sfide costanti di giornate intense vissute in oratorio nelle settimane fra giugno e luglio 2023 (con una ripresa per molti a settembre).
Sarà dunque un’estate in cui ciascuno si sentirà fiero di mettersi a disposizione degli altri, anzi di prendersene cura, con le proprie qualità, le proprie scelte e il proprio agire. Sarà un’estate in cui ciascuno si sentirà interpellato in prima persona e si sentirà dire: «TuXTutti!».
Prendersi cura è la risposta a «e chi è mio prossimo?»
Prendersi cura è qualcosa che ha a che fare con l’amore. È la risposta alla domanda sul come sul chi amare. Potremmo osare dire che ha a che fare con il senso stesso della vita («Fa’ questo e vivrai»), insieme all’amore per Dio, che è comunque risposta al suo prendersi cura di noi.
Quando al Signore Gesù, provocatoriamente, viene fatta la domanda: «e chi è mio prossimo?», immediatamente Lui racconta la parabola del Buon Samaritano.
Potremo dire allora a bambini e ragazzi: «Vuoi sapere anche tu chi è tuo prossimo? Se deciderai di imitare il Buon Samaritano in ogni incontro che farai oppure se ti accorgerai che, quando hai bisogno, accanto a te ci sono persone pronte a volerti bene, allora saprai chi è il prossimo: sei tu e lo sono tutti gli altri, quando uno si spende per l’altro, quando una persona sa mettere in pratica il comandamento: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”, senza distinzioni e senza mezze misure».
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