Editoriale di don Claudio
Eccoci alla Festa della Madonna delle Grazie. Maria, la Madre di Gesù, anche in questo inizio d’anno pastorale, ci rimette in cammino nel pellegrinaggio della nostra fede e della nostra Chiesa. Ci provoca e ci stimola a camminare con la sua vita contemplativa, con la sua vita di carità, con il suo stile umile e schivo senza mettersi in mostra, ma senza rifuggire dalle sue responsabilità; ci provoca con il suo impegno coraggioso a conoscere il Vangelo seguendo Gesù.
La santità di Maria ci provoca e ci stimola – oggi più che mai, ripensando a come spesso viviamo la nostra fede – a non essere cristiani banali e conformisti. In mezzo alla società spesso sentiamo l’imbarazzo di essere riconosciuti come cristiani, sentiamo il disagio di essere oggetto di scherno e di discredito se ci professiamo discepoli di Gesù; ci capita pure di tacere le parole audaci del Vangelo perché l’insulto che ne potrebbe venire dagli altri ci spaventa.
La nostra festa, prima del fare, ci invita a guardare alla schiettezza semplice ed efficace della santità di Maria.
Come lei siamo invitati a guardare la storia con gli occhi di Dio. Lei ci scuote ad essere gente in cammino, mai stanca, ripetitiva, assuefatta all’abitudine e alla lamentela, ma luce del mondo, sale della terra.
Maria ci raccomanda la familiarità con la Parola di Dio, la partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia, cogliendone il mistero, imparando a celebrare bene; ci invita a imparare sempre di nuovo a pregare e a farlo bene!
Dunque, non è inutile festeggiare Maria. Riceviamo da lei un sussulto di lucidità e di fierezza per decidere di non essere i cristiani del banale, ma piuttosto ci scuote a rimotivare la nostra presenza in parrocchia, di vivere con franchezza, coraggio, coerenza, la nostra fede, nel segno della gioia e di quella unità che supera tensioni e rigidità.
Con Maria, Madonna delle Grazie, buona festa!