Riflessione di Marisa
Anche chi si avvicina solo di rado alla porta della chiesa, ha sentito parlare del Sinodo dei Vescovi, cioè del convenire, dell'incontrarsi dei Vescovi per ascoltarsi e decidere il cammino della Chiesa.
Cos'è allora la sinodalità?
È un metodo, uno stile di vita da assumere per essere d'aiuto alla comunità credente, alla comunità civile, in ultima analisi alla società, che si fonda sull'ascolto reciproco, profondo e attento a tutte le realtà. Una Chiesa sinodale è allora una Chiesa del dialogo.
Questo metodo applicato all'intero popolo di Dio, chiede dunque ad ogni uomo di convenire, di sentirsi parte attiva della chiesa, responsabili dell'annuncio della salvezza, affinché possa raggiungere tutti, nella consapevolezza che è solo la diversità del vivere, la diversità dei doni e dei carismi, la diversità delle vocazioni che riflette il volto di una chiesa viva.
In questa visione ognuno è discepolo ed insegnante, i fedeli non solo accolgono l'insegnamento del clero, ma sono essi stessi testimoni e missionari. Una visione questa che vuole superare le categorie clero e laici, per parlare appunto di popolo di Dio, dove ognuno è prezioso per il bene comune.
Ma in pratica cosa cambia?
Non dobbiamo pensare di voltare una pagina e scriverne una nuova! Il Vangelo da annunciare è sempre lo stesso, non può certo cambiare, ma diverso e attuale deve diventare il modo di annunciare. Abbiamo bisogno di una Chiesa che riparta dal basso, insieme con tutti i battezzati, ascoltando tutte le voci, anche quelle che sembrano mute, anche le parole sbiadite, di una Chiesa che si nutra e coltivi ogni germoglio di bene, nato tra le sue mura, ma anche fuori dai propri confini, che lo nutra e lo curi con amore, confidando nello Spirito per rinvigorire, per sostenere, per nutrire.
Come mettere in moto tutto questo per realizzarlo?
Certo non sarà un cammino facile, il 'si è sempre fatto così' è sempre in agguato, ma se crediamo che la Chiesa debba avere un futuro, ma soprattutto se crediamo che il Vangelo di Gesù deve essere annunciato agli uomini e alle donne del nostro tempo, non possiamo che procedere in modo sinodale, insieme e dal basso, realizzando rapporti nuovi, relazioni nuove che non temano di guardare fuori dalla chiesa, per ricostruire la Chiesa stessa: un progetto ambizioso per il quale dobbiamo veramente lasciarci guidare dallo Spirito.
A chi dunque fare riferimento in questo passaggio?
Per facilitare il bel lavoro che aspetta ogni battezzato, testimone e missionario, è stato voluto il “Gruppo Barnaba”, in tutti i decanati della Diocesi di Milano, che ha il compito di leggere le realtà del proprio territorio, di capire come si vive, si lavora, si studia, si cresce, in una parola cosa domandano gli uomini del nostro tempo alla Chiesa.
Un lavoro che durerà per tutto questo anno pastorale, per formare poi le Assemblee Sinodali Decanali che avranno il compito di individuare il cammino della Chiesa. Tutto è da costruire da nuovo, non in serie e dall'alto, perché le realtà sono tutte diverse. Sarà un lavoro artigianale, come ha detto il nostro Arcivescovo. Un artigiano infatti costruisce pezzi unici, è disposto a limare rimodellare, ricucire in corso d'opera ed ogni pezzo ha la sua caratteristica!
Marisa P.