Saluto del parroco alla Messa con Mons. Delpini
Siamo grati al nostro Arcivescovo Mario perché ha accolto il nostro invito di presiedere questa Eucarestia ed insieme vogliamo ringraziare il Signore per il dono di questo luogo di preghiera che celebra il quinto centenario della sua costruzione.
Queste mura ci parlano di Dio e se noi ci siamo impegnati a restaurarle e rimetterle a nuovo, almeno nella sua parte esteriore, non è perché è la nostra casa e per la nostra gloria, ma perché è la casa del Signore e per la sua gloria.
Ricordare la data d’inizio della costruzione della nostra basilica chiede di fare memoria delle tante “pietre vive” che in cinquecento anni hanno costruito nel tempo la nostra comunità cristiana e l’hanno resa bella e viva nella storia.
Nella sua lettera scritta a noi sacerdoti lo scorso gennaio, ci invitava a “convertirci a una comunione più intensa e a una missione più attenta al tempo che viviamo, per edificare una Chiesa in cui tutti si sentano chiamati ad essere pietre vive”.
La sua presenza tra noi questa sera è un dono grande e un aiuto in questo cammino di conversione. Solo insieme e nella comunione sarà vera e credibile la nostra testimonianza cristiana.
Grazie per il suo non stancarsi nello spronarci ad uno slancio missionario più vero, ad uscire dalle nostre chiusure e pigrizie, a tenere aperto il nostro sguardo su una chiesa più grande e lei non ce lo sta dicendo solo con le parole o con gli scritti, ma ce lo sta mostrando con la sua testimonianza di vita concreta. Anche l’essere venuto in questa Valle lontana da Milano, ne è il segno più reale di questo spirito che la porta ad uscire ed incontrare. Grazie per tutto questo!
Noi preghiamo per lei e per il suo compito di guida, pastore e primo missionario per la nostra Chiesa e preghiamo per le nostre comunità della Valceresio, perché insieme, preti e laici, sappiamo essere annunciatori del Vangelo tra la nostra gente: più coraggiosi e fiduciosi e il sapere di essere amati e consolati dallo Spirito del Signore faccia di tutti noi “un cuore e un’anima sola”, rendendoci piccoli germogli di Chiesa e segni di speranza per l’intera umanità.
Grazie.
Don Claudio Lunardi, prevosto
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