Di fronte all'arrivo dei pastori nella notte del Natale, Maria “conserva queste cose meditandole nel suo cuore”. Questa frase è un ritornello che tornerà spesso nelle prime pagine del Vangelo di Luca e ci dice un atteggiamento di Maria: quello della memoria.
Maria custodisce queste cose nel suo cuore per due motivi: anzitutto per riassaporarli, per riviverli, per rigoderne la gioia e questo l’accompagnerà per tutta la sua vita. Maria custodisce queste cose anche per meditarle perché non ne capisce fino in fondo il significato e la portata, ma sa che un giorno le cose saranno più chiare. Maria ci invita a vivere un atteggiamento che è tipico del cristiano: quello della memoria e della meditazione.
Papa Francesco ricorda spesso le figure dei nonni e degli anziani come coloro che sanno portare la memoria al nostro tempo che tende a perderla. Il nostro atteggiamento è anzitutto di ricordare. Perché ricordare? Perché riceviamo molto più bene di quello di cui ci accorgiamo, la nostra vita è costellata di doni di Dio e noi non ne facciamo memoria e quindi ci sembra di essere abbandonati da Dio, e ricordare vuol dire far ripassare nel cuore cioè riassaporare la gioia.
La memoria serve anche per meditare, perché non tutto è chiaro subito. Quando un bambino cresce non capisce tutto della vita, ma piano piano gli viene spiegata. E così anche la nostra vita nei confronti di Dio: non tutto ci è chiaro, non tutto è capito subito. Alcune cose le capiremo strada facendo, altre forse le capiremo solo quando saremo presso il Padre nell'eternità della vita beata. Il compito del cristiano è custodire le cose perché le possa capire meglio.
Memoria e meditazione. Questi sono i due grandi pilastri su cui spendere la nostra vita e farne tesoro in questo nuovo anno che si sta aprendo davanti a noi.
Buon Anno!