Grandi cambiamenti si profilano all'orizzonte nel decanato della Valceresio, che è formato da tredici parrocchie per un totale di quasi 50.000 abitanti. I due preti più giovani, don Stefano Negri di Induno e don Valentino Venezia di Arcisate, sono stati trasferiti in altre realtà giovanili della Diocesi di Milano e saranno sostituiti entrambi da don Matteo Rivolta, che, insieme con un laico professionale, lavorerà a 360 gradi su tutto il decanato seguendo la pastorale giovanile e gli oratori.
Anche nelle singole parrocchie sono attesi importanti avvicendamenti di parroci. Cambieranno i sacerdoti a capo delle comunità di Viggiù (don Armando Bano, che andrà a guidare la parrocchia di Jerago con Orago) e di Induno (don Franco Bonatti). Quest'ultimo prenderà il posto di don Nicolò Casoni a Cuasso, dal momento che don Nicolò, per motivi di salute, ha chiesto di poter risiedere a Brusimpiano facendo il parroco in comunione con tutti i sacerdoti del decanato. I parroci di Viggiù e di Induno saranno a loro volta sostituiti da due giovani Vicari oblati.
«Nei prossimi anni la Chiesa italiana è chiamata a vivere un "cammino sinodale" - spiega il decano della Valceresio don Claudio Lunardi -, che non consiste nel fare tante e nuove cose, ma nel dare un volto diverso alla Chiesa, dove tutti, sacerdoti e laici, insieme si vuole rispondere alla domanda su come essere cristiani missionari nella quotidianità, oggi, qui dove noi viviamo».
Da mesi il Gruppo Barnaba, in Valceresio, ha iniziato a incontrarsi per riflettere, pensare e individuare le vie per dare fisionomia a un decanato missionario. «Le nostre tredici parrocchie - prosegue don Lunardi - , in questi ultimi anni, sono state unite in comunità o unità pastorali. E iniziato un cammino di lavoro comune, resosi necessario non solo per il calo delle vocazioni, che è certamente molto forte e, per ora, non si prevedono cambiamenti di rotta, ma soprattutto per realizzare un cammino dove tutti i cristiani, laici e preti, corresponsabilmente si impegnino per far arrivare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo».
Tutti i parroci del decanato, accanto alla pastorale ordinaria, si impegneranno a costituire, nei diversi settori della stessa, delle équipe di lavoro per la formazione dei laici, che continueranno nel tempo.
«Si tratta di un cammino nuovo – assicura il decano -, che richiede coinvolgimento, responsabilità e coraggio da parte di tutti, perché tutti siamo chiamati a essere testimoni di una chiesa missionaria, capace di annunciare la gioia del Vangelo oggi».
La presenza dei due Vicari oblati a Viggiù e a Induno sarà provvisoria, soltanto per due o tre anni. «Entrambi porteranno qualcosa di nuovo - conclude don Claudio -. Noi tutti stiamo creando qualcosa di nuovo e la loro presenza ci darà questo ine- dito indirizzo di cammino. È facile il rimpianto, la lamentela e la nostalgia, ma non ci sono alternative».
di S.N. da La Prealpina del 29.07.2021